domenica 5 settembre 2021

Leshānāh tôvāh

Mi permetto di augurare agli amici fraterni ebrei e a noi stessi uno shānāh tôvāh ûmethûqāh (un anno buono e dolce) per Rōsh hashānāh 5782 (1-2 Tishrî 5782, 7-8 settembre: vedi Lunario CER: https://www.romaebraica.it/.../Lunario%205782.pdf) con il canto (sempre dimenticato da chi parla e scrive di ebraismo) e con il suono dello shôfār (in allegato una mia registrazione ‘storica’ di rav Alberto Funaro da I canti di scoletta, a cura di P. Troìa, 2003) e un canto di RhS  (‘Eth sha’arê rātzôn  [Nel momento in cui stanno per aprirsi] le porte della grazia), (da Canti del Coro del Tempio Maggiore di Roma a cura di rav R. Di Segni, rav Funaro, M° C. Di Segni, P. Troìa, Gangemi editore, di imminente pubblicazione). 


Facevo ascoltare e commentavo a scuola questi canti in dialogo con quelli cristiani e musulmani: contribuivano a creare quel clima di dialogo che solo il canto può evocare e generare. 

Leshānāh tôvāh techātemû we tikātevû [che tu sia iscritto e sigillato (nel Libro della Vita) per un buon anno].